10 FEBBRAIO 2O18
CASA DE TUBUA
di TEATRO C'ART
Nel contesto de “La Bella Stagione” 2018
con
ANDRÉ CASACA e IRENE MICHAILIDIS
Testo e Regia
ANDRÉ CASACA e IRENE MICHAILIDIS
Assistenza alla Regia
TERESA BRUNO e STEFANO MARZUOLI
Musiche
ERIK SATIE e ROLAND DYENS
Pianoforte, Chitarra e rumori di scena
RENE MICHAILIDIS
Scenografie
ROSSELLA GERARDI
Oggetti di scena
MARIE EVE DE PAOLI
Macchine di scena
SILVANO COSTAGLI
Costumista
FEDERICA NOVELLI
LO SPETTACOLO
Sullo spettacolo
Chi avrebbe mai detto che quella casa potesse andare cosi lontano. In una giornata iniziata come quella di ieri, non ci si poteva aspettare tanto. La cosa certa è che un incontro importante arriva dopo un lungo viaggio e così è stato. Due Mondi. Lui con la sua casa viaggiante, lei con la sua casa sonora. Lui con il suo silenzio impacciato e morbido, lei con le sue abitudini precise e ritmiche. Il loro incontro davanti allo sguardo del pubblico li rende ancora più assurdi, più fragili a tal punto che i martelli ballano per loro. Vedersi dalla terrazza ma non riuscire a trovarsi davanti alla porta, pulire casa, sognare, far colazione, darsi appuntamento sotto un lampione sopra una sedia e salutarsi. Casa de Tábua è un incontro inaspettato tra suono e gesto che rivela il lato comico dell’uomo nel quotidiano. Casa de Tábua è un luogo immaginario ma per noi così reale, che se un giorno riprendessimo quel viaggio lo vorremo portare appresso proprio come le nostre case.
Percorso di ricerca
Il processo di ricerca in Casa de Tábua si è strutturato tenendo il corpo al centro del processo creativo. Il corpo-suono, il corpo-silenzio, il corpo-musica. Un lavoro essenzialmente fisico che ha portato alla necessità di affrontare l’atto teatrale come una partitura musicale. La relazione tra il suono e il gesto è apparsa da subito parte fondamentale del lavoro.
L’ espressione comica non verbale ha suggerito la gestione dei tempi, la dilatazione, la pausa e la sospensione scenica. Un lungo percorso di improvvisazioni ci ha portato a delineare la drammaturgia dello spettacolo.
La comicità è passata dalla ricerca di neutralità alla consapevolezza della propria presenza, e a come tale presenza risuoni nel pubblico e nello spazio. L’identificazione è stata trovata attraverso la ripetizione delle azioni fisiche. Questa insistenza gestuale è diventata parte integrante delle nostre abitudini, in fondo è per questo motivo che il clown ripete le sue azioni, perché non ricorda di averle fatte prima e questo vivere lo rende ingenuo. E’ questa freschezza che abbiamo cercato nella profondità di questi mondi che si sono creati. Un percorso diventato naturale e strutturato dall’incontro artistico tra Irene Michailidis e André Casaca. “In un mondo in cui la vita normale viene vissuta in modo assurdo, il clown può vivere l’assurdo in modo normale”.
Sulla Compagnia
Il Teatro C’art Comic Education ha una tradizione quindicinale sul teatro fisico e la comicità non verbale. La sua concezione artistica e pedagogica ha consentito in questi anni la nascita e lo sviluppo di percorsi di ricerca e formazione artistica radicate nella de-costruzione della gestualità ordinaria e prevedibile e nella affermazione di un’identità gestuale lontana dalla rappresentazione. Infatti la compagnia trova nell’identificazione il fulcro del suo lavoro comico-corporeo . Il Teatro C’art è anche un Centro Culturale, con biblioteca/videoteca e sala teatrale. Una vera “Fabbrica d’Arte”, si trova a Castelfiorentino in provincia di Firenze. Il Teatro C’art in questi 7 anni è diventato un punto di riferimento per la ricerca pedagogica ed artistica in Italia. L’equipe di attori del C’art in questi anni hanno prodotto spettacoli di grande risonanza nazionale ed internazionali. Le produzioni sono state replicate in festival e teatri d’Italia e all’estero in Svizzera, Germania, Palestina, Israele, Turchia, Etiopia e Capo Verde. In Brasile. Teatro C’art ha vinto il PREMIO Circus al Festival Mondiale della Creatività, Sanremo Maggio 2008