DICONO DELLO SPETTACOLO
Direzione Artistica di "In Altre Note Festival"
in occasione dell'Anteprima nel Festival “In Altre Note Festival”• 8 Luglio 2021 c/o Villa Crastan - Pontedera (Pi)
"Teatro e vita sono un'unica cosa e lo spettacolo IoFilume' di Franco Di Corcia jr lo dice bene, coinvolgendo lo spettatore in un turbinio di riflessioni che scardinano qualunque forma di discriminazione culturale. Un omaggio a Filumena Marturano, un invito al sentimento, un inno all'emozione"
Sarah Esposito • La Nazione
"Soltanto ieri sera, dopo gli applausi finali mi sono accorta di quanto mi fosse mancato il teatro (...). Il mio ritorno in sala è stato con lo spettacolo IoFilume' - scritto e interpretato da Franco Di Corcia jr. Due vite che si incontrano in un tempo e uno spazio che esiste soltanto sulla scena.
Da una parte Franco e la sua vita in viaggio dall'altra Filumena una donna messa alla prova dalle scelte degli altri finché non si stanca di aspettare e decide di agire. Il risultato è uno spettacolo pieno di passione che restituisce tutta la complessità del personaggio di Filumena. "
IO FILUME’: VOCE DI CORAGGIO E UGUAGLIANZA
dalla Rivista Online “il Confronto” Anno 48 #5 di Novembre 2021 • LEGGI LA RIVISTA
di Sarah Esposito
Una sedia in penombra, un rosario tra le mani e una nenia che sembra non voler finire mai.
È così che gli spettatori entrano nel mondo della Filume’ di Franco di Corcia jr.
Chi pensadi trovare in scena la Marturano, il personaggio iconico scritto da Eduardo De Filippo, rimane sorpreso nell’ascoltare una doppia storia.
Da una parte c’è la ragazza di strada che ha dovuto fare presto i conti con la vita, con la fame e la crudeltà umana e mette in scena una vendetta nel nome della dignità soltanto per salvare la sua idea di famiglia. Dall’altra c’è Franco, una vita in viaggio, una valigia in mano da riempire ogni volta di esperienze, espressioni e persone conosciute nel tragitto che lo separano dal suo sogno.
Sulla scena soltanto un uomo diviso tra le due facce dello stesso personaggio.
Ma cosa hanno in comune? Apparentemente niente, due vite lontane nel tempo e nello spazio. Franco e lo spettatore condividono quasi la stessa distanza da Filume’. Poi accade qualcosa, lo spazio si riduce, la storia si fa emozione, i pregiudizi cadono. È la magia del teatro.
Quella donna disposta a tutto, anche a fingere di morire, per dare un futuro ai figli trova spazio in ognuno degli spettatori. Il suo “Che aggia fa’” rivolto alla Madonna, probabilmente il dubbio amletico del Novecento, diventa la domanda che accompagna ogni scelta della vita.
Di Filumena, di Franco, della signora in prima fila, della coppia seduta in fondo, di tutti gli spettatori.
È la prima delle tante cose in comune, piccole crepe che a poco a poco nel corso dello spettacolo portano a far cadere il muro del pregiudizio. Una messa in scena coraggiosa dove niente è ricostruito. Dove la sensualità e la femminilità della protagonista rimangono intatte nonostante sia un uomo a vestirne i panni.
«Sentivo da tempo che Filumena faceva parte di me – ci racconta l’attore e regista Franco di Corcia mentre ci apre le porte del piccolo teatro che dirige a Santa Maria a Monte, nella provincia pisana insieme al socio ed allievo Mattia Pagni – Da anni lavoro su un personaggio femminile che ho sempre sentito vicino. Nel 2014 nasce uno spettacolo che è un lavoro sulla voce. Com’è che siamo arrivati a Io Filume’? È stata una doppia necessità. Gli aspetti legali legati ai diritti d’autore dello spettacolo ci hanno spinto a ripensare quel nostro figlio, che non poteva morire.
Così abbiamo cominciato a interrogarci sul rapporto tra Franco e Filumena, nella prima versione Franco spariva per lasciar posto a lei adesso invece va in scena un dialogo, un confronto. Abbiamo voluto scavare nelle storie, lavorare in parallelo sulle due vite».
Io Filume’ è la sintesi di ciò che accade in teatro, dell’impersonificazione che avviene tra spettatore e personaggio. Ma è anche il mettere a nudo il lavoro attoriale, ascoltando le domande e i dubbi dell’interprete di fronte al testo.
Franco di Corcia con la sua compagnia I Pensieri di Bo’ porta avanti un tipo di teatro povero in cui non è nascosto il “fare teatro”.
«Ci piace far vedere come si fa nei fatti il teatro – continua – come si arriva a quello che si vede in scena. Una ricerca di semplicità e di verità».
Così accade che anche il vestito di Filume’ sia pensato per essere maschile e femminile, una camicia sbottonata da uomo con una gonna nera che ricorda i vestiti delle donne del sud di inizio Novecento. Non esiste cambio di scena, né di abito.
Franco è Filume’, Filume’ è Franco finché uomo e donna non esistono più o esistono contemporaneamente. Uno spettacolo che porta la mente a seguire la voce della narrazione e a superare limiti e preconcetti perché i figli sono tutti uguali, ce lo insegna Filumena.
Andrea Kaemmerle • Direttore Artistico "Guascone Teatro"
in occasione del debutto nella Stagione 2021/2022 di Guascone Teatro • 4 Gennaio 2022 c/o Bientina (Pi)
"Cosa sarebbe il teatro senza il Sud del mondo? Chi puo' dirlo, forse solo grandi drammi scandinavi, riflessioni e brutti pensieri.
Il Teatro di Franco Di Corcia jr è Napoli, è pancia, è quel mondo che in ogni vicolo del nostro sud Italia rende ogni intoppo quotidiano in grande sceneggiata da “piazzata” con il sapere artigiano che ha quel 41° parallelo nel sangue. Il parallelo che taglia in due Napoli e New York, un affresco su amori e mondi che Franco jr restituisce al pubblico in modo unico."
Donatella Zapelloni • Direttrice Artistica
in occasione della recita nella Stagione 2021/2022 della "Sala Paolo Poli" • 11, 12 e 13 Febbraio 2022 c/o Ostia Lido (Roma)
“Ha debuttato. Ci ha schiantati sulle poltrone. Sorpresi, commossi e coinvolti...
Certi spettacoli dovrebbero stare in scena mesi... per poter offrire al pubblico quanto c'è di più bello del teatro... emozione e verità... la più pura.
Se potete, non perdetelo.".
"Grande emozione. Rappresentazione coraggiosa, bellissima, intensa. Grazie."
"Ci hai regalato un pezzo della tua anima e personalmente mi hai rubato il cuore.
Grazie delle mille e infinite emozioni che ci hai voluto regalare."
"Mi sento parte della tua grande famiglia. Quello che hai creato intorno a te con la tua personalità e con il tuo cuore."
"In punta di piedi la vita entra nella vita degli altri e così si scopre il segreto delle nostre valigie chiuse.
Grazie di questo dono bellissimo."
"Ho riso, ho pianto, ho vissuto la tua storia come fosse la mia...
Una forza, un talento, un Franco che menomale ho conosciuto.
Un artista come pochi, per me!"
"Grazie per avermi ricordato che continuare ad innamorarsi ogni giorno, in ogni momento, è una meravigliosa opportunità!
Buon viaggio... e tieni stretta quella valigia."
"Una serata di "Emozioni Pure". Sei stato magico, un grande spettacolo! Grazie."
"Usciva Luce ed Energia... e chi l'ha percepita l'ha sentita tutta. Sei l'universo dentro ognuno di noi."
"Mi sei entrato dentro e mi hai aperto le porte del cuore, anche quelle più dolorose, ma quando c'è l'amore c'è tutto, c'è vita.
Siete arte pura che ha invaso il mio universo, Grazie per essere così come siete."
"Mi è piaciuta molto questa rielaborazione della tua Filumena in chiave Franco. Mi ha tenuta sveglia e curiosa per tutta la sua durata...
Ti ho riconosciuto e ti ho sentito bambini, adolescente e uomo maturo... in quel tuo farti e cercarti durante il percorso della tua esistenza.
Ho sentito anche il tuo dolore quando quando, specchiandoti in Filumena, richiamavi il ricordo della tua famiglia...
della tua gente e la tua domanda: cosa devo fare?
Alla fine il pianto liberatorio e vero di chi lo può fare perché sa ora finalmente cosa sia la Felicità e la sa ritrovare e riscoprire nelle pieghe della sua vita... è stato il finale più bello che ti potessi inventare. Hai creato una cosa veramente bella, creativa, originale!
Un'opera d'arte che trasuda Cultura e Esperienza di vita autentica."
"Uno spettacolo che mi ha preso il cuore. Mi sono commossa alle lacrime. Bravissimo, Franco."
Riccardo Monzoni - Teatro Il Grattacielo di Livorno
“Ciao Franco, sabato sera dopo lo spettacolo non c'è stato tempo per parlare con calma, ma ci tenevo davvero - anche ora a mente fredda - a farti i complimenti per lo spettacolo di Filumè.
Per quel che vale la mia "critica" da modesto teatrante amatoriale, posso dirti che è stato uno spettacolo davvero molto emozionante, sia per la tua interpretazione che è stata assolutamente impeccabile sia dal punto di vista tecnico che dell'intensità emotiva che hai messo nel personaggio, sia per le scelte registiche e la scenografia, i giochi di buio e luce, la musica... insomma, tutto. Per farla breve, uno spettacolo meraviglioso, non mi viene altro aggettivo adatto. Ti posso garantire che molto raramente mi capita di fare complimenti come questi, ma stavolta sentivo proprio il bisogno di farlo e ringraziarti di cuore per le emozioni che ci hai fatto passare. Ciao e un abbraccio.”
Giacomo C.
“A giorni di distanza dallo spettacolo, ecco il mio pensiero:
Oltre al fatto che l'interpretazione di un ruolo esclusivamente femminile proposta da un uomo sia, di per sé, tale da rendere lo spettacolo una chicca - ma eviterò di tenerlo in considerazione per non farmi influenzare -,hai agito molto bene. Ha aiutato parecchio la regia, il gioco di luci e, soprattutto, la povertà della scenografia, che focalizza tutta l'attenzione su di te. Mi è, tuttavia, piaciuta molto l'idea del "dialogo costruito da una sola persona", perché se nel film Filumè parla ed interagisce con Dummì ed altre persone, nell'idea dello spettacolo ciò non è possibile. Il risultato ottenuto, spero coerente alle aspettative, è un fantastico stream of consciousness, in cui la protagonista della storia è come se volesse sfogarsi e si trovasse costretta in un silenzio imposto dalla società, dal suo ruolo in essa o dalla persona a cui, certe cose, vorrebbe dirle. I miei complimenti, dunque.”
Gerardo Esposito, poeta
“Buongiorno Franco e complimenti. Scritta per te:
A FRANCOJR
Stasera Filumè al comunale di Santa Maria
un "pezzo"di storia del teatro
chi non lo ricorda il grande Edoardo?
Il teatro s'empie di gente
e d'attesa curiosa
poi:
via i telefoni fastidiosi
s'alza il sipario
è silenzio..
il curioso monologo ha inizio
l'interprete s'inerpica meraviglioso
nella sua bravura
Filumena Marturano rivive con noi
irriverentemente maestosa
amata ed odiata
un'ora splendida di teatro
al fin lieto mi dico:
cibarsi d'arte
è linfa per il cuore.”
Vasco A. 2016
“Che bella la provincia. Ieri sera a Santa Maria a Monte nel teatro omonimo, ho assistito a una rappresentazione di Filumena Marturano recitata da un uomo, e precisamente dall’attore Franco Di Corcia, a dir poco geniale. La forza la professionalità e l arte tutte insieme hanno reso un monologo che prevedevo noioso uno spettacolo non da parrocchia ma sublime. Un ora e volata di fronte a una maschera vera, anzi come dicono i Napoletani, verace che non si e risparmiata un solo attimo e tutto in un fiato a riempito il palcoscenico come pochi attori rodati sanno fare. Onore al merito. Auguri per tutte le volte che sarà riprogrammata in qualsiasi parte D’ Italia. Se avrete occasione non perdetevi questa chicca provinciale ma che di provinciale non ha più nulla. Auguri Auguri Auguri non ti dico in bocca al lupo perché amo i lupi ma ti auguro un successo strepitoso come di sicuro meriti.”
Vasco A. 2017
“Non volevo scrivere perché posso sembrare di parte, poi dopo la recensione che feci lo scorso anno pensavo che mi sarei ripetuto. Non ho resistito, perché ieri sera in teatro a Santa Maria a Monte, il regista attore nonché direttore artistico del teatro omonimo, ha messo in scena nuovamente Filumena Marturano da lui liberamente tratto dall’opera di De Filippo, E MI LETTERALMENTE SCIOCCATO. Il teatro quasi pieno ha assistito in religioso silenzio al gigantesco monologo dell’attore regista , che non si è risparmiato nemmeno un attimo nel dare vita a quel personaggio che per lui poteva sembrare alquanto scomodo visto che Filume e un personaggio femminile. L attore senza prendere fiato a recitato con il cuore per circa un’ora senza lasciare al pubblico nemmeno la possibilità di fare un applauso a scena aperta, e credetemi ne aveva una gran voglia. Che dire di più. FRANCO TI AUGURO OGNI BENE PERCHÉ TE LO MERITI, E spero che la tua FILUME POSSA VARCARE I CONFINI ANCHE DEL NOSTRO PAESE, PERCHÉ ESSO È UNO SPETTACOLO NON DI PROVINCIA MA PER ME SICURAMENTE INTERNAZIONALE. IN BOCCA AL LUPO, E COME DICIAMO NOI VIVA IL LUPO.”
Antonio S.
“Purtoppo non sono un intenditore di spettacoli teatrali; la mia ignoranza in tale contesto svetta oltre il monte olimpo e scava ben oltre i meandri dell' Ade.
La mia cecità delle scene viaggia, a vele spiegate, nel mare dell' incompetenza, evitando accuratamente le isole dei critici teatrali, degli "intenditori" e dei saggi divulgativi. Non posso quindi apprezzare la metafora di una vita di luci ed ombre sapientemente rappresentata, allo inizio della commedia, da fiammiferi che si accendono e si spengono, creando un suggestivo gioco di immagini sul viso del protagonista; neppure le espressioni magistralmente interpretate dal nostro, durante la sua accorata preghiera alla Madonna o in altri commoventi passaggi. Tantomeno la presenza scenica di una figura che ti tiene assorto facendo commuovere, sorridere, riflettere. Va bene. Mi accontenterò di dire bravo Franco Di Corcia Jr, un bello spettacolo!!”
Francesco Nicolosi Fazio - www.inscenaonlineteam.net - 22 Marzo 2016
Nei panni sofferti, umanissimi, di Filumena Marturano, con una intensa interpretazione, Franco Di Corcia jr. per una Produzione Pensieri di Bo'
Una interpretazione sentita, molto vissuta ed elaborata quella resa sul palco del Teatro del Canovaccio di Catania da Franco Di Corcia jr. che per la regia di Mario Matteoli, ha proposto “Filumè- Una Voce e Mille Pensieri”, pièce liberamente ispirata a “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo.
Il lavoro di Franco Di Corcia jr , finalista alla quinta edizione del Premio Li Curti 2015 a Cava dei Tirreni-Salerno, vede nei panni di una delle eroine più note delle opere di Eduardo, ovvero Filumena Marturano, non una donna, ma bensì un uomo vestito da uomo, che su una scena spoglia (un solo tavolo, con una candela, una brocca d’acqua, un piatto, un bicchiere ed una sedia), vive e fa vivere al pubblico, in una atmosfera di autentica esplorazione dei sentimenti e dell’anima, le inquietudini, le sofferenze, la forza interiore della protagonista Filumena. Franco Di Corcia jr., già direttore artistico del Teatro comunale di Santa Maria a Monte e anima dell’associazione I Pensieri di Bo, con la dosata regia di Mario Matteoli ed il gioco luci di Mattia Pagni che predilige l’ombra, il chiaroscuro, quasi il buio, mette in evidenza la voce, la storia, i pensieri di Filumè e con le movenze, le sue cantilene, i duri dialoghi con Domenico Soriano, trasmette al pubblico in sala, con dei ritmi volutamente rallentati, con una recitazione estremamente sentita, elaborata e vissuta, la sofferta esistenza ed i sentimenti della protagonista.
La pièce, prodotta da I Pensieri di Bo e che si avvale anche della consulenza emotiva di Laura Bonocore, essenzializza, rende ancora più umana la nota vicenda dell’eroina eduardiana ed in alcuni tratti, grazie soprattutto all’interpretazione di Franco Di Corcia jr. ed al suo progetto maturato con coraggio in ben nove anni, lo spettatore non vede più sul palco un uomo vestire i panni di Filumena, in quanto è rapito, è coinvolto, dalla voce, dai mille pensieri e dai sentimenti che scaturiscono dall’anima di Filumè, dalle sue disavventure nei bassi di Napoli, dall’incontro con Domenico Soriano, alla crescita coraggiosa ed alla difesa dei suoi tre figli fino al suo riscatto come donna.
Grazie alla commovente ed intensa interpretazione di Franco Di Corcia jr. il pubblico del “Canovaccio” si trova a condividere quindi le sofferenze, la travagliata vita di Filumè, cammina con lei, guidato da una voce, incontrando l’uomo, il possesso, il bisogno della povera gente, la Madonna, la donna, la madre e il figlio, la puttana e la santa.
Spettacolo intenso, originale nella sua messinscena (d’effetto anche il brano “Indifferentemente” cantato dalla voce inconfondibile ed unica di Mina) e che in circa 60 minuti regala emozioni, grazie al suo interprete che, nonostante racconti una storia nota come quella di Filumena, riesce ad intrigarci ed a farci rapire da una voce senza tempo come quella di “Filumè”, donna coraggiosa ed eroina di tutte le epoche.
Lavoro sicuramente da vedere. Repliche al “Canovaccio” di Catania fino al 20 Marzo (ore 18.00 e 21.00).
Anna Di Mauro - www.inscenaonlineteam.net - 22 Marzo 2016
Il passaggio tra pazzia e genialità è breve e lo spettacolo trasuda saggezza
Lo spettacolo si apre con la splendida canzone napoletana “Indifferentemente” (Mina) che sintetizza (quasi una sceneggiata all’inverso) il doloroso rapporto di Filumena con Mimì, la notissima vicenda a cui si ispira lo spettacolo. Qualcuno poteva aspettarsi magari “Pazza idea”, considerando che sulla scena c’è solo e sempre “un uomo vestito da uomo” come ci sottolinea Di Corcia. Ma il passaggio tra pazzia e genialità è breve e lo spettacolo trasuda saggezza.
Il teatro di Eduardo viene quasi sempre ripresentato con una triste e pedissequa riproposizione delle messe in scena del commediografo napoletano. In questi casi ci siamo sempre pronunciati con: “Meglio il DVD!”. Forse per i grandi del teatro bisogna superare il secolo dalla scomparsa, per permettersi di variare qualcosa nei loro testi, difatti quello che accade da tempo per Shakespeare non si applica ancora a Beckett. Invece Franco Di Corcia ci gratifica rischiando con una messa in scena scarna e radiofonica, dove “la Voce e la voragine dei sentimenti” rapiscono letteralmente il pubblico. Quasi trent’anni fa Erica Bilder, per il Mama Cafè di New York, fece un percorso inverso, mettendo in scena l’opera radiofonica “Cascando” di Beckett.
Riteniamo che l’operazione culturale/chirurgica (la parola come bisturi), eseguita nello spettacolo, estrae ed offre una dimensione esatta del grandioso personaggio di Filumena, quasi che gli altri personaggi, come pure interi brani della storia, stiano dentro l’opera originaria come per caso, mentre il vero centro e motore della vicenda è la donna, lei da sola.
Ecco che uno spettacolo di, esattamente, 70 anni fa si attualizza alla perfezione, inserendosi nella realtà europea, in un momento di lotte culturali e morali, con “intellettuali” che si dibattono tra unioni, paternità, maternità ed uteri in affitto. Il grande personaggio, così ben interpretato da Di Corcia (pisano!), ci ricorda che gli esseri umani, come i figli, “hanno a esse’ uguali”.
Franco riesce a mostrare la incoercibile volontà di Filumena di affermare la propria identità, di donna, di madre, di amante. Una lotta strenua, ed all’ultimo sangue, per il suo riscatto, che diventa pure una scelta femminista ante litteram. Una donna che si afferma anche con le splendide armi dell’eterno femminino, menzogna compresa, ma che ne conserva l’immenso patrimonio morale, pari a quello culturale e genetico. Una lotta senza quartiere e senza padroni, unico riconoscimento possibile è quello, mistico, ad un’altra donna: la “Madonna delle rose”.
Per questo tutti, uomini e donne, tifiamo per Filumè, un “nuovo” personaggio che, finalmente, ci giunge, ancora più vicino e moderno.
Dal teatro di oggi ci aspettiamo proprio questo.
Maurizio Sesto Giordano - http://www.cronacaoggiquotidiano.it
Filumena Marturano ha la voce, il corpo, i gesti, i vestiti di un uomo
Questa coraggiosa metamorfosi come unico io narrante è l'idea centrale di “Filumè”, un progetto teatrale ideato e interpretato da Franco Di Corcia Jr, già sul palco del Canovaccio, teatro catanese sensibile fin dagli esordi alle novità e attento alla qualità delle opere rappresentate ed ospitate, come in questo caso.
In una stanza buia e semispoglia, un tavolino, una sedia, una brocca d'acqua, una candela, entra un uomo in pantaloni e camicia; tiene tra le mani una collana che scaglierà violentemente a terra. E' Lui : Filumè. L'impatto di una Filumena al maschile, dove solo all'inizio inevitabilmente riaffiorano le immagini delle grandi interpreti di questo personaggio epico, Regina Bianchi, Titina De Filippo, Sofia Loren, si stempera a poco a poco nella storia dolorosa di una Voce narrante che prescinde dal sesso e diventa dramma umano.
Entriamo nel mondo di Filumè e sentiamo che la sofferenza di questa anti-Medea appartiene a tutti, è di tutti, proprio attraverso questa felice intuizione dell'autore che riesce così a dare una connotazione ancor più vasta ed emblematica ad un già così forte e incisivo personaggio eduardiano.
La potenza del racconto si veste di poesia, di una delicatezza maschia che ci introduce pian piano nello squallido mondo della prostituzione per fame per poi sollevarci alle sfere più alte dell'amore di un genitore disposto a tutto pur di assicurare una vita dignitosa ai suoi figli, quella che lei-lui non è riuscita ad avere.
Il pianto catartico di questa voce maschile, trasfigurata dalla gioia ci accompagna alla conclusione di una certamente originale Filumena che sorprende e coinvolge.
L'idea di “Filumè”, finalista al premio Li Curti 2015 di Salerno, - dice l'autore del progetto - è nata dal desiderio di sperimentare la Voce, dando alla Voce e solo ad essa l'onere di esplorare i sentimenti umani ed era in gestazione da nove anni. Rapito dalla Voce e dall'impatto emotivo dei sentimenti il pubblico non si accorge più che ad interpretare Filumena sia un uomo: una voce e mille pensieri.
Maurizio Sesto Giordano - http://www.cronacaoggiquotidiano.it
Andrea Naso - Direttore Artistico della Compagnia Dracma (Polistena) - 17 dicembre 2016
La “Filumè- Una Voce e Mille Pensieri” di Franco Di Corcia Jr. il 16 Dicembre al Teatro di Polistena con residenza artistica
C’è aria di soddisfazione ne I Pensieri di Bo’.. La produzione teatrale “Filumè- Una Voce e Mille Pensieri” di e con Franco Di Corcia jr, con la regia di Mario Matteoli sarà in cartellone al Teatro di Polistena (Reggio Calabria) venerdì 16 Dicembre.
#RiPassiTeatrali è il cartellone che vede I Pensieri di Bo’ non solo presenti con lo spettacolo Filumè ma anche con un percorso di formazione avendo ottenuto la Residenza di Produzione Artistica: e Franco Di Corcia jr – anima eclettica de I Pensieri di Bo’ – sarà impegnato in un seminario teatrale sulla Legge Merlin dal titolo @NON C’E’ NESSUNO (riprendendo il titolo di uno spettacolo che debuttò nel 2008 e che sarà riproposto nel 2017).
“Il nostro Cartellone e il nostro impegno artistico – sottolinea Andrea Naso, direttore Artistico di DRA.CMA Centro di Sperimentazione delle Arti – vuole restituire al pubblico e al terrtorio salutari processi creativi e culturali. Un progetto che sceglie di ri-proporre e ri-partire da grandi autori e testi classici del teatro internazionale attraverso il filtro di autori, registi, attori, tra i più importanti della scena contemporanea italiana. Un progetto in cui, alla base, c’è la volontà di proporre Teatro e non Spettacolo, produzione artistica e non intrattenimento, per un pubblico teatrale nuovo e rinnovato e non sedimentato e passivo. Un progetto in tre sezioni, # 1Prosa, #2 Teatro Famiglie e #3 Formazione Teatrale, in cui il Ripasso cede posto al Passo o viceversa il Passo diventa Ripasso o ancora l’uno e l’altro si fondono nel processo didattico. Passi e Ripassi partecipati, che saranno introdotti, accompagnati e discussi da professionisti della critica e della scena teatrale. Visioni, condivisioni e formazione teatrale insieme, per un pubblico più consapevole ma anche di nuova generazione. Un progetto che la Compagnia Dracma – Residenza Teatrale della Piana, in sinergia col Comune di Polistena e col sostegno di Regione Calabria e Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), offre al territorio come piccola azione di r-esistenza consapevole nello scenario d’ impasse culturale nazionale e di omologazione dell’offerta artistica”.
In casa dei Pensieri di Bo’ c’è molta gratitudine nei confronti di quanti hanno creduto nel percorso avviato con la gestione del Teatro di Santa Maria a Monte. “Questa bella notizia – sottolinea Franco Di Corcia jr – è una grande soddisfazione per noi de I Pensieri di Bo’ e per il Teatro del Comune di Santa Maria a Monte che da due anni sta girando l’Italia riscuotendo successo di pubblico e di critica teatrale sottolineando il nostro modo di vivere il teatro. Personalmente emozionato anche di poter replicare Filumè anche nelle Scuole Superiori della provincia di Reggio Calabria: infatti la mia permanenza sarà dal 14 al 22 Dicembre”.
Ricordiamo che Filumè presenta una caratteristica non indifferente: in scena a interpretare l’eroina eduardiana – che ha visto molte interpreti del Teatro Italiano quali Titina de Filippo, Pupella Maggio, Isa Danieli ecc. nel cinema Sofia Loren, Mariangela Melato – è un attore vestito da uomo e non un attrice a far rivivere il dramma sempre attuale dell’accettazione.
Il teatro è la magia del tempo che viviamo, uno spiraglio di realtà dentro troppa finzione! Poi Filumè è un connubio perfetto tra classico e contemporaneo dove si omaggia uno dei più grandi personaggi della commedia napoletana, in un contesto decisamente inaspettato. In bocca al lupo, dunque, a Franco Di Corcia Jr direttore, regista poliedrico e nel caso di Filumè attore, un personaggio nel personaggio in questa veste ancora più sorprendente!
Sergio Sciacca • La Sicilia • 16 Marzo 2016